Ultimo aggiornamento:  30 Ottobre 2018 9:48

Sempre in crescita

GRUPPO FLORIM

Florim, dopo avere chiuso il 2017 con un fatturato di 425 milioni, in crescita del 5% sull’anno precedente, e una posizione finanziaria netta positiva, completa la sua capacità produttiva sull’alta gamma con il prossimo avvio del nuovo stabilimento destinato alle lastre ceramiche a Fiorano, nell’area limitrofa alla sede direzionale e alla Florim Gallery.
Nel corso della settimana del Cersaie sono state organizzate numerose visite allo stabilimento con una attenta regia dell’evento, garantendo un grande impatto scenografico nell’illustrazione di quanto avverrà a regime in una area coperta di 48.000 metri quadri. Nel 2017 nella base romagnola di Mordano, nei pressi di Imola, l’azienda ha avviato la produzione dei grandi formati, denominati Florim Magnum Oversize, che possono arrivare come misure fino a 3,20 per 1,60 metri.  A breve a Fiorano, lungo l’asse stradale che corre tra Sassuolo e Maranello, su cui si affaccia una vetrata spettacolare di 1.000 mq, si incomincerà la  lavorazione, il packaging e la spedizione delle grandi lastre.
Il nuovo stabilimento rappresenta l’ultimo tassello nel percorso di innovazione di Florim che ha investito – negli ultimi 2 anni – oltre 200 milioni di euro. Mordano e Fiorano saranno connessi tra di loro per una completa tracciabilità, dalla materia prima alla fase di confezionamento. Un sofisticato software avrà il compito di controllare e gestire in modo automatizzato gli impianti, i robot antropomorfi e i LGV (Laser Guided Vehicle), autentici carrelli elevatori automatizzati, che porteranno le lastre ai Robot, che quindi le immetteranno in lavorazione, così da essere sezionate secondo la gamma nei vari formati.
La lastra verrà incisa solo per 3 mm con un notevole risparmio energetico, raggiungendo la divisione in due o più parti. I formati partono  dagli 80×80 cm a salire.
Nello stabilimento viene quindi eseguita la rettifica a secco delle lastre, a cui segue grazie alla spazzolatrice  la rimozione delle  polveri dalla superficie  e di eventuai residui.
Poi le lastre subiscono un ultimo passaggio  con il controllo automatico e manuale sia dal punto di vista estetico che tecnico. Poi vengono riposte in casse o cavalletti.
Infine viene eseguito il packaging con cartone riciclato, a sua volta arrotolato con film estensibile di materiale plastico.
Florim con l’attivazione del nuovo impianto di Fiorano installa una catena di produzione perfettamente tracciata,  secondo la piena implementazione dei principi di Industria 4.0.
Da notare infine che  sono  in fase di installazione sull’intera copertura del capannone 26 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici, che, sommati agli impianti già in uso dell’azienda, porteranno Florim a raggiungere la quasi totale autosufficienza energetica.

Claudio Lucchese, presidente del Gruppo Florim, ha commentato: “Dal 2013 al 2017 abbiamo investito circa 300 milioni di euro mettendo in campo tutte le nostre forze ed energie per raggiungere risultati sempre più ambiziosi. Questo, per noi di Florim, significa tendere al miglioramento continuo attraverso l’innovazione, la digitalizzazione e l’inserimento delle più moderne tecnologie, con uno sguardo sempre attento all’impatto ambientale e con la consueta sensibilità all’arte e alla bellezza”.  E nel giro di pochi mesi due sculture di assoluto pregio si presentano nell’ area di Florim: il Cavallino di Mimmo Paladino all’ingresso su via Canaletto, presso la Gallery, eora sul lato ovest “Percorso Amoroso”, opera bronzea di Giuseppe Gallo.

Giorgio Pagliani


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