La luce e… qualche ombra, ancora
L’automotive si conferma in crescita anche per Modena. 2017 stabile al momento
Sì, il bicchiere è mezzo pieno ma…” E poi partono le precisazioni, i gap da superare, un anno iniziato bene anche se con il freno un pizzico tirato, e “Ci si sarebbe atteso qualcosina in più. Non disperiamo però, perché le sensazioni paiono buone”. L’Autopromotec 2017- salone biennale internazionale bolognese del settore automotive – va in archivio con un edizione da record tra presenze, espositori e arrivi dall’estero. Ma pure con qualche piccola aspettativa andata disattesa. E sono i modenesi presenti a raccontarcelo. Non per la fiera in sé, sia chiaro; più che altro per l’anno che, dopo i buoni risultati di quello passato, pareva fosse indirizzato verso un ulteriore incremento. Mentre fino ad ora si parla di una tenuta. Corposa, ma sempre di tenuta.
I numeri. 15 gli operatori presenti provenienti dal territorio modenese (su oltre 1700 da tutto il mondo) e forte è stata anche l’attenzione rispetto a quello che il made in Modena ha proposto nel corso della 5 giorni. Settori dell’Automotive, al completo: dalla carrozzeria, all’utensileria, passando per l’assistenza, la riparazione e i ricambi. Un prodotto dato in consolidamento nonostante il giovane esordio in quest’ambito sono i serbatoi di conservazione carburante, come pure gli innovativi impianti destinati alle stazioni di servizio. Mentre non manca di ritagliarsi una posizione di prestigio, la rigenerazione di motorini ed alternatori per auto e mezzi di trasporto. Parlare di numeri significa anche focalizzare l’attenzione sul mercato che in generale tiene bene per i modenesi. Prematuro parlare di crisi superata ovviamente; poco ottimismo, tanto realismo e tutti sul chi va là.
Confortano i dati nazionali licenziati da Autopromotec: nel 2016 in Italia la rete di assistenza agli autoveicoli (carrozzerie, centri di revisione, elettrauti, gommisti, meccanici, autolavaggi, autoconcessionari e stazioni di servizio) ha toccato quota 117.540 aziende, un + 0,5% di buon auspicio sul 2014. Gli italiani hanno speso per manutenzione e riparazioni delle loro autovetture 29,5 miliardi di euro, + 3,9%, rispetto al 2015, e 2,86 miliardi di euro per far eseguire le revisioni obbligatorie delle loro auto presso le officine autorizzate. Numeri che si riflettono anche sul nostro territorio, dove gli operatori tendono a specializzarsi sempre di più addirittura scovando nicchie di mercato; con una ripresa dei volumi di affari e un incremento delle esportazioni – quelle che salvano, a detta di molti… – e un buon trend anche a livello nazionale: fino allo scorso anno e ora un po’ a rilento.
La fiera. Promossa dai modenesi come luogo ideale – data anche la vicinanza di Bologna – per sviluppare contatti nuovi, incontrare clienti abituali e consolidati e portarli in visita addirittura in azienda. Per molti poi ha coinciso con la possibilità di presentare progetti e novità: non solo di prodotto, ma anche di ampliamento delle strutture di produzione. La ricerca continua ad essere tra i punti fermi delle imprese di casa nostra, insieme al servizio e all’innovazione. Aspetto quest’ultimo molto sentito e che richiama pure qui all’industria 4.0, verso cui inizia a muoversi in particolare chi produce nonostante qualcuno lamenti ancora in merito qualche scompenso.
Nelle pagine successive le interviste gli imprenditori
Filippo Pederzini
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