Ultimo aggiornamento:  5 Novembre 2019 9:18

Il ceramico segue il mondo

Davide Colli, Direttore Operativo delle Ceramiche Piemme

Allo stand di Ceramiche Piemme Davide Colli, Direttore Operativo dal 2018, appare raggiante sull’ andamento della fiera “Una presenza di clienti al Cersaie incredibile, mai visto un andamento simile da quando Piemme espone”. Il manager reggiano, in precedenza  nel Gruppo Concorde,  47enne, laureato in economia aziendale,  dirige l’azienda sorta a Maranello nel 1962, sviluppatasi a Fiorano, e oggi presieduta da Carla Vacchi, assistita dai figli Sergio e Giovanni Bondavalli.
Oggi Piemme fattura 104 milioni di euro con 370 dipendenti e dall’impianto produttivo di Solignano con forni a recupero di calore escono annualmente oltre 7 milioni di mq di grès porcellanato. Piemme è stata tra le prime industrie ceramiche a puntare sull’ abbinamento con la moda e creò una linea di prodotti firmata Valentino, come licenziataria esclusiva dal 1977 per il settore ceramico.
“Il 2018 è stato un anno difficile per il settore e il 2019 risulta simile – esordisce Colli – Il 2017, invece, era stato un anno notevole. Nonostante il settore sia in calo dal 2018, per noi c’è stata una leggera crescita. Sensazioni poco favorevoli arrivano dalla situazione nel mondo. La Brexit attanaglia il Regno Unito, il Medio Oriente ha visto l’attacco ai pozzi in Arabia, il protezionismo insorgente di Trump crea scompiglio nell’ economia. Studiamo strategie innovative, dalla analisi del retail a dinamiche di avvio sui grandi progetti. Lavoriamo su prodotti nuovi e sulla comunicazione innovativa. Siamo presenti su ben 118 mercati con quattro aree principali. Usa, Francia, i paesi di lingua tedesca e naturalmente l’Italia”.
La principale novità del 2019 è senz’altro la collaborazione avviata con Benoy, studio internazionale di architettura basato a Londra, collaborazione che ha dato vita alla nuova collezione Glitch insieme all’apertura della sede londinese chiamata Piemme 40. Nel nome c’è un piccolo segreto “Ho aperto un ufficio a Londra, città che amo molto e dove ho studiato, chiamato Piemme 40 (pm forty in inglese) – ci spiega il Direttore – possiamo così lavorare al meglio nel fare specifiche sui capitolati. Infatti M40 è la merceologia della ceramica e quindi c’è una assonanza ta M e Piemme”. La sede è nel cuore di  Clerkenwell, il quartiere rinomato del design della capitale britannica. L’apertura londinese segna l’inizio di un percorso strategico dell’azienda per lavorare in profondità sui decision makers: oltre a rafforzare e consolidare il posizionamento sul canale retail, l’azienda si è posta l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento per gli specialisti e i designer sui grandi progetti internazionali di architettura.
In ogni caso Colli è molto fiducioso sull’andamento dell’annata “Sui mercati internazionali cresciamo più del 20%, mentre sul Medio Oriente e in Olanda siamo a più del 40%” .
Sembra quindi consolidarsi il percorso iniziato nel  2000, che ha visto l’azienda operare  una radicale trasformazione industriale, investendo sul processo produttivo nonché sul ripensamento della gamma. Si è passati così  dalla monocottura e bicottura in pasta rossa ai più innovativi impianti dedicati al gres porcellanato su formati come 60×60, 80×80, 45×90 e 60x120cm.
Con l’introduzione di una più sofisticata tecnologia digitale per tutta la parte della decorazione, ne è seguita anche l’esigenza di ripensare alla gamma da un punto di vista culturale e del design.
Quindi Piemme ha rinnovato nettamente il management e attivato nuove collaborazioni con alcuni fra i protagonisti del design contemporaneo. Grazie anche al forte traino del mercato statunitense e alla crescente stabilità di quello europeo, l’azienda punta oggi sui due marchi che ne hanno fatto la storia per aumentare la competitività sul pubblico di fascia medio-alta e sui grandi progetti internazionali.
Dal punto di vista produttivo l’impianto di Solignano, che si abbina alla sede al Crociale di Fiorano, in posizione panoramica lungo l’asse che corre da Maranello a Sassuolo, è stato il completamento di un progetto, che ha comportato 25 milioni di investimento per due nuovi forni di 98 metri, quattro presse abbinate a essiccatoi orizzontali e un avanzato sistema di movimentazione dei pezzi, completamente robotizzato. Inoltre si è attivata l’implementazione del reparto decoro con sette stazioni digitali ad alta definizione; tre nuove linee di levigatura, lappatura e rettifica delle lastre ceramiche “one roof” nonché la verifica elettronica dello standard qualitativo.
Da non trascurare infine che a novembre 2017 l’azienda è stata vincitrice del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, una attenzione alle tematiche ambientali , quindi, non nata sull’ onda degli ultimi tempi.

Giorgio Pagliani


Pagine: 1 2 3 4 5