I Giovedì del gusto modenese
Da vari anni Confesercenti Modena promuove cene a menù fisso nei giovedì di ottobre e novembre: i Giovedì gastronomici.
L’iniziativa “Giovedi gastronomici”, è un vero e proprio trionfo della tradizione e delizie culinarie modenesi che coinvolge una ventina di ristoranti da Mirandola e fino a Lama Mocogno, percorrendo così l’intera provincia. Vi partecipano antichissime trattorie, ristoranti stellati e locali aperti recentemente, in cui tutti gli chef utilizzano prodotti del nostro territorio e provenienti da aziende aderenti ai Consorzi di Tutela dei marchi dell’eccellenze modenesi.
Fra i vari menù troviamo interessanti i “Tortelli di Cavolo verza, patate e prosciutto di Modena dop croccante” proposti dal Ristorante l’Incontro di Carpi. Sempre a Carpi l’Atipico Risto-Eventi presenta, in aggiunta al menù della tradizione, varianti vegetariane, mentre da Nonno Pep si possono assaggiare i Cappelletti, tipici della zona.
Nella bassa modenese troviamo l’Acetone di Mirandola e la Foresteria Cavicchioli di San Prospero. Prima di arrivare a Modena ci si può fermare a Nonantola dove sono ben tre i locali che partecipano all’iniziativa: la Nunziadeina, la Piazzetta del Gusto e la storica Osteria di Rubbiara che propone Gnocco fritto al carbone e già ci immaginiamo fette di prosciutto di Modena sdraiate su fumanti pezzi di gnocco fritto, ma di colore nero.
La squadra dei ristoranti modenesi è corposa e ben rappresentata: Il Luppolo e l’Uva e l’Osteria Santa Chiara, in cui in entrambi possiamo trovare la zucca sia nei primi, negli gnocchi di zucca con ragout di salsiccia di maiale al pascolo e croccante di Parmigiano Reggiano, che nei secondi e cioè nel Guancialino brasato su zucca al rosmarino con pancetta croccante e aceto balsamico tradizionale di Modena. Quindi Maxela, l’Osteria Vecchia Pirri, Accademia by Italo, e l’ 80° miglio. All’Osteria di Modena Rossi è possibile scegliere fra tre primi classici della tradizione: passatelli, gramigna e tortelloni, per passare a Zampone o Cotechino Modena Igp e per concludere, sempre nel segno della tradizione e bontà, con la Torta Barozzi.
Quindi si sale pian piano sulle colline con il formiginese Ristorante il Calcagnino nel cui menù troviamo gustosissime Costine di maiale cotte a bassa temperatura. Il Nero Balsamico di Casinalbo, il Ristorante 36 di Maranello in cui l’antipasto è composto da Gnocco e Tigelle con salumi misti e così anche a Spilamberto presso l’ Antica Trattoria Ponte Guerro in cui vengono serviti, come secondo piatto, con l’aggiunta della battuta di lardo, marmellata casalinga, sottoli misti e intingolo. Anche a Vignola, alla Trattoria La Campagnola, Gnocco e Tigelle è proposto come secondo piatto e vi è pure il raro Borlengo.
Alla Locanda Marcella di Marano sul Panaro non mancano i funghi, di cui quelli porcini con crostini di pane di Pavullo e quelli misti insieme alla polenta.
E si conclude con Il Caminetto di Montecenere di Lama Mocogno in cui si può trovare il “Cinghiale con mirtilli delle nostre montagne”.
Insomma, un indimenticabile viaggio che attraversa tutta la provincia modenese in cui apprezzare le specialità di ogni singola zona e che formano, insieme a tante altre leccornie impossibili qui elencare per motivi di spazio, l’ottima cucina modenese. Stefano Reggiani
Modena ricca di prodotti alimentari
La regione dell’Emilia Romagna è quella che vanta il primato di possedere prodotti Dop e Igp in numero maggiore rispetto alle altre regioni e a questi si aggiungono ben ventidue prodotti registrati a marchio “Tradizioni e Sapori di Modena” della Camera di Commercio di Modena. S.R.